Nell’attuale scenario socio-politico e culturale, è sempre più evidente un cambiamento della scala dei valori: succede che l’odio alimenti odio e chi non ama la disciplina civica trovi anche giustificazione, da parte di alcuni rappresentanti politici e persone influenti sull’opinione pubblica, a comportamenti riprovevoli. È diventato quasi “normale” che gli appartenenti alle Forze dell’Ordine subiscano violenze e insulti da parte di delinquenti, senza che vi sia una condanna unanime. Ancor più grave è quando anche rappresentanti delle Istituzioni utilizzano un linguaggio che sembra incitare alla contrapposizione contro lo Stato, i suoi rappresentanti in divisa e le più alte cariche istituzionali. Al riguardo, gioverebbe ricordare che dalle popolazioni antiche abbiamo ereditato il concetto secondo il quale ogni popolo che abbia lasciato traccia nella storia, dalle sue origini ha dovuto imporsi delle regole da osservare e far rispettare. Un Paese incapace di garantire ordine e rispetto all’interno dei propri confini difficilmente potrà essere stimato a livello internazionale. Esasperare i conflitti e la dialettica, dunque, non giova a nessuno. Come Sindacato di categoria – afferma il Segretario Generale del Si.Gi., Marco Scialdone – riteniamo urgente un cambiamento di rotta. È necessario rivalutare il ruolo delle Forze dell’Ordine, garantendo loro rispetto e tutele necessarie, nel pieno riconoscimento dei diritti inviolabili di ognuno, della Costituzione e delle leggi dello Stato. Non si può ricordare di essere italiani solo in occasione di eventi sportivi, come i Mondiali di calcio. Il Si.Gi. invita a non strumentalizzare la Polizia di Stato per fini politici e chiede maggiore considerazione per chi, ogni giorno, difende le Istituzioni e i cittadini, spesso a costo della propria vita. Le Forze dell’Ordine hanno già pagato un alto tributo per costruire uno Stato civile e preservare i valori più alti. È imprescindibile – conclude Scialdone – condannare senza mezzi termini ogni attacco alle Istituzioni e, in particolare, a chi le difende. Solo ristabilendo ruoli e responsabilità si potrà costruire una società davvero evoluta e civile.
LA SEGRETERIA NAZIONALE